Flick – foto di jacilluch - Flor de melisa * Melissa officinalis |
La parola “melissa” deriva dal greco, “mellissophyllon”, che significa “foglia delle api”, perché la pianta attira questi insetti; è
antichissima la pratica di strofinare le arnie (ricovero naturale dove
vive la
colonia delle api domestiche, di struttura molto simile all’alveare) con la
melissa per impedire alle api di sciamare.
La melissa è conosciuta anche come “cedronella”, per l’odore di limone sprigionato dalle sue foglie.
La melissa è una pianta alta 30-90 cm. Le
sue foglie, ovali e nervate, di color verde intenso, sono ricoperte di
minuscoli peli, e di piccoli fiori che danno origine a lunghi semi ovali. I
fiori iniziano a sbocciare nel mese di giugno: sono di colore bianco con
leggere sfumature rosa pallido. Il loro aspetto ricorda molto la pianta
dell'ortica e il profumo è simile a quello del limone. Perché il suo profumo sia più intenso,
la melissa si raccoglie prima della fioritura.
La melissa si usa fresca o essiccata e
accompagna molto bene gli alimenti dal gusto aspro. Per il suo aroma, che
ricorda il limone, le foglie di melissa possono essere usate anche nelle
insalate; aromatizza anche macedonie e succhi di frutta. È molto apprezzata nei
paesi asiatici, dove è usata nel curry, nelle minestre e nelle salse. Nei paesi
bassi aromatizza e addolcisce il sapore di alcune marinate di aringhe e di
anguilla; in Francia è usata per la produzione di un liquore digestivo.
In
fitoterapia, della melissa sono utilizzati soprattutto le foglie ma anche i
fiori e gli steli. Negli estratti della pianta sono rintracciabili: triterpeni,
acido caffeico, acido rosmarinico e vari flavonoidi. È inoltre ottenibile un
olio essenziale contenente citrale, citronellale e cariofillene.
L’infuso di
melissa è utilizzato grazie al duplice ruolo di antispastico e sedativo: è molto utile nel colon irritabile, nella gastrite,
nella nausea, nel vomito, nell’emicrania; si è vista, inoltre, un utilizzo
importante negli stati di ansia, insonnia, tremori e vertigini.
Si è ulteriormente visto che, nei ratti, la melissa è in
grado di dare un effetto protettivo contro le lievi aritmie ventricolari; e
che, l'estratto di foglie fresche di melissa, possiede un’attività antivirale,
dovuto principalmente alla presenza dell'acido rosmarinico, contro Herpes simplex, il quale è diminuito dall’80 al 96% nelle cellule infettate.
Un ultimo studio, infine, ha voluto provare come la melissa
potesse essere utile per il trattamento delle malattie epatiche nei ratti. I
risultati ottenuti hanno dimostrato che l'attività di enzimi epatici nei gruppi
di trattamento è diminuita significativamente ma si raccomandano ulteriori
studi per ottenere una migliore comprensione del suo meccanismo di azione.
Il grande libro degli alimenti. TouringClub Italiano.2007.
- Wikipedia, the free encyclopedia
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