Nel mondo sono cresciute diverse tradizioni erboristiche,
ognuna delle quali ha realizzato una propria teoria anche in base alle credenze
religiose e culturali del luogo. La medicina erboristica è stata nel passato largamente
utilizzata dalle popolazioni per la lotta quotidiana alla sopravvivenza. Spesso
l’utilizzo delle piante medicinali erano collegate alla semplice alimentazione,
coniugando la soddisfazione alimentare con quella salutare, meno
scientificamente conosciuta.
In Sud America la più importante pianta
medicinale era la China, un
tradizionale rimedio andino per la febbre nonché il più efficace trattamento
per la malaria, ancora oggi usato come tonico, amaro e rilassante muscolare.
Tra le altre piante importanti originarie del Sud America ci sono la Patata, coltivata in più di 60
differenti varietà dagli Inca ed i cui usi erano vastissimi (in particolare per
i disordini cutanei); il Mate, che
cresce nelle regioni occidentali del continente e viene ancora usato in una
bevanda stimolante preparata per essere bevuta come il tè; la Condrodendro, una pianta rampicante
della foresta pluviale amazzonica, dalla quale si ricava il curaro usato nella
caccia come veleno o come farmaco per
trattare la ritenzione di liquidi, le contusioni e la pazzia.
La medicina erboristica è
comunemente praticata nelle aree rurali dell'America Centrale, specialmente in
Guatemala ed in Messico. Il "Manoscritto Badiano", primo libro
americano di erboristeria (Scritto da un Azteco, Martin de la Cruz, nel 1552),
elenca gli usi medicinali di 251 specie messicane. Queste includono la Damiana, considerata dai Maya come un
afrodisiaco e il Prosopis, usato dagli Aztechi come lozione per gli occhi. Nei
Caraibi la medicina erboristica nazionale rimane popolare. Sono ad esempio utilizzate
erbe quali il Cymbopogon, impiegato
per curare le febbri e la Carantia che possiede capacità ipoglicemizzanti e
aiuta nella cura del diabete.
La maggior parte della conoscenza
erboristica degli aborigeni australiani si è persa dopo l'arrivo degli europei.
Gli elementi principali dell'erboristeria australiana derivano dall'Occidente,
dalla Cina e, in maggior misura, da altre Nazioni della costa del Pacifico. La
culla della più antica cultura sulla terra, l'Australia, è anche la sede di
un'antica tradizione erboristica. Gli Aborigeni, la cui visione curativa delle
piante è giunta sino a noi, utilizzavano moltissime erbe locali, tra le quali, l'Eucalipto, originariamente presente
solo in Australia e usato per trattare molte comuni malattie, come per esempio le
affezioni alle vie respiratorie e l'influenza. Comuni erano le eruzioni
cutanee, come i foruncoli e la scabbia, le quali erano curate con l'Acacia. Nel Queensland, la Alstonia, detta anche Chinino
australiano, era utilizzata per curare le febbri.
In africa esiste una varietà di
tradizioni erboristiche più grande che in qualsiasi altro continente. Durante
il periodo coloniale, le pratiche erboristiche locali furono represse ma oggi i
medici convenzionali lavorano spesso in stretta collaborazione con i guaritori
tradizionali. L'uso terapeutico delle piante medicinali in Africa nasce nella
notte dei tempi. Gli antichi scritti egiziani confermano che le medicine
erboristiche sono usate in Nord Africa da millenni. La Genziana, l'Aloe ed il Papavero, ancora oggi costituiscono la
cura erboristica a numerosi disturbi, e la tradizione egiziana formò il
fondamento della pratica medica classica in Grecia, a Roma e nel mondo Arabo.
In India e nelle regioni adiacenti,
l’uso delle erbe è il sistema di guarigione più antico del mondo e precede
addirittura quello cinese, la cosiddetta tradizione
Ayurveda. Oggi è attivamente promossa dal governo come valida alternativa
alla medicina convenzionale. Tale tradizione fu tramandata da più di 5000 anni
fa nelle lontane regioni dell'Himalaya, attraverso una trasmissione orale da
maestro a discepolo, poi scritta in poesia. Questi scritti, che risalgono approssimativamente
al 1500 A.C., hanno trasmesso la saggezza storica, religiosa, filosofica e
medica che è poi entrata a far parte delle basi della cultura indiana.
La
vera ricchezza della tradizione Ayurveda sta nelle spezie, le quali non sono
mai accostate a caso, ma secondo le loro particolari proprietà digestive,
tonificanti, disinfettanti e terapeutiche. Tra queste troviamo l’Asafoetida, curativa per ogni
disturbo dell’apparato digerente; la Cannella,
decongestionante delle mucose, costituisce un valido aiuto nelle malattie da
raffreddamento; il Cardamomo,
ritarda l’invecchiamento e rivitalizza gli organi; la Curcuma, con proprietà benefiche per il sistema digestivo e
spiccate proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
La medicina tradizionale cinese, preceduta nel tempo
da pratiche sciamaniche e magiche, agisce cercando di mantenere un buon
equilibrio energetico Yin-Yang. In Cina, l’erboristeria rappresenta una
tradizione millenaria legata non solo al benessere energetico del corpo umano
ma anche agli stili di lotta popolari. I maestri di Kung Fu, infatti,
imparavano i principi della medicina cinese in modo da trattare con efficacia i
traumi più comuni.
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