mercoledì 29 gennaio 2014

L'antica arte della medicina erboristica

Nel mondo sono cresciute diverse tradizioni erboristiche, ognuna delle quali ha realizzato una propria teoria anche in base alle credenze religiose e culturali del luogo. La medicina erboristica è stata nel passato largamente utilizzata dalle popolazioni per la lotta quotidiana alla sopravvivenza. Spesso l’utilizzo delle piante medicinali erano collegate alla semplice alimentazione, coniugando la soddisfazione alimentare con quella salutare, meno scientificamente conosciuta.
In Sud America la più importante pianta medicinale era la China, un tradizionale rimedio andino per la febbre nonché il più efficace trattamento per la malaria, ancora oggi usato come tonico, amaro e rilassante muscolare. Tra le altre piante importanti originarie del Sud America ci sono la Patata, coltivata in più di 60 differenti varietà dagli Inca ed i cui usi erano vastissimi (in particolare per i disordini cutanei); il Mate, che cresce nelle regioni occidentali del continente e viene ancora usato in una bevanda stimolante preparata per essere bevuta come il tè; la Condrodendro, una pianta rampicante della foresta pluviale amazzonica, dalla quale si ricava il curaro usato nella caccia come veleno  o come farmaco per trattare la ritenzione di liquidi, le contusioni e la pazzia.
La medicina erboristica è comunemente praticata nelle aree rurali dell'America Centrale, specialmente in Guatemala ed in Messico. Il "Manoscritto Badiano", primo libro americano di erboristeria (Scritto da un Azteco, Martin de la Cruz, nel 1552), elenca gli usi medicinali di 251 specie messicane. Queste includono la Damiana, considerata dai Maya come un afrodisiaco e il Prosopis, usato dagli Aztechi come lozione per gli occhi. Nei Caraibi la medicina erboristica nazionale rimane popolare. Sono ad esempio utilizzate erbe quali il Cymbopogon, impiegato per curare le febbri e la Carantia che possiede capacità ipoglicemizzanti e aiuta nella cura del diabete.
La maggior parte della conoscenza erboristica degli aborigeni australiani si è persa dopo l'arrivo degli europei. Gli elementi principali dell'erboristeria australiana derivano dall'Occidente, dalla Cina e, in maggior misura, da altre Nazioni della costa del Pacifico. La culla della più antica cultura sulla terra, l'Australia, è anche la sede di un'antica tradizione erboristica. Gli Aborigeni, la cui visione curativa delle piante è giunta sino a noi, utilizzavano moltissime erbe locali, tra le quali, l'Eucalipto, originariamente presente solo in Australia e usato per trattare molte comuni malattie, come per esempio le affezioni alle vie respiratorie e l'influenza. Comuni erano le eruzioni cutanee, come i foruncoli e la scabbia, le quali erano curate con l'Acacia. Nel Queensland, la Alstonia, detta anche Chinino australiano, era utilizzata per curare le febbri.
In africa esiste una varietà di tradizioni erboristiche più grande che in qualsiasi altro continente. Durante il periodo coloniale, le pratiche erboristiche locali furono represse ma oggi i medici convenzionali lavorano spesso in stretta collaborazione con i guaritori tradizionali. L'uso terapeutico delle piante medicinali in Africa nasce nella notte dei tempi. Gli antichi scritti egiziani confermano che le medicine erboristiche sono usate in Nord Africa da millenni. La Genziana, l'Aloe ed il Papavero, ancora oggi costituiscono la cura erboristica a numerosi disturbi, e la tradizione egiziana formò il fondamento della pratica medica classica in Grecia, a Roma e nel mondo Arabo.
In India e nelle regioni adiacenti, l’uso delle erbe è il sistema di guarigione più antico del mondo e precede addirittura quello cinese, la cosiddetta tradizione Ayurveda. Oggi è attivamente promossa dal governo come valida alternativa alla medicina convenzionale. Tale tradizione fu tramandata da più di 5000 anni fa nelle lontane regioni dell'Himalaya, attraverso una trasmissione orale da maestro a discepolo, poi scritta in poesia. Questi scritti, che risalgono approssimativamente al 1500 A.C., hanno trasmesso la saggezza storica, religiosa, filosofica e medica che è poi entrata a far parte delle basi della cultura indiana.
La vera ricchezza della tradizione Ayurveda sta nelle spezie, le quali non sono mai accostate a caso, ma secondo le loro particolari proprietà digestive, tonificanti, disinfettanti e terapeutiche. Tra queste troviamo l’Asafoetida, curativa per ogni disturbo dell’apparato digerente; la Cannella, decongestionante delle mucose, costituisce un valido aiuto nelle malattie da raffreddamento; il Cardamomo, ritarda l’invecchiamento e rivitalizza gli organi; la Curcuma, con proprietà benefiche per il sistema digestivo e spiccate proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.

La medicina tradizionale cinese, preceduta nel tempo da pratiche sciamaniche e magiche, agisce cercando di mantenere un buon equilibrio energetico Yin-Yang. In Cina, l’erboristeria rappresenta una tradizione millenaria legata non solo al benessere energetico del corpo umano ma anche agli stili di lotta popolari. I maestri di Kung Fu, infatti, imparavano i principi della medicina cinese in modo da trattare con efficacia i traumi più comuni. 

Nessun commento:

Posta un commento