Il composto
curcumino, comunemente chiamato anche curcumina o cumino, è contenuto nella
cosiddetta Curcuma, che è il rizoma di una Zimberacea: la Curcuma Longa detta
anche Curcuma domestica Valeton.
Tale composto sta
assumendo crescente interesse come protettivo della salute, in particolare come
anti-infiammatorio[1] e anti-tumorale[2], sulla base di
recenti indagini epidemiologiche che indicano un tasso molto ridotto
d’insorgenza di tumori in zone geografiche dove si fa molto uso di curcuma
nell’alimentazione (in particolare l’India). Le osservazioni sembrano trovare
ulteriore conferma in studi clinici inerenti l’effetto antinfiammatorio della
molecola di curcumino.
Ma cos’è la Curcuma?
La
curcuma o turmeric, come viene chiamata dagli inglesi e dagli indiani, è una
spezia gialla che si ricava dalla radice della pianta omonima: Curcuma longa (e
altre varietà), della famiglia delle Zingiberaceae.
Presenta delle
foglie di colore giallo o bianco secondo la stagione; durante il periodo di
fioritura i fiori sono circondati da un colore rosa che le fa assomigliare a un
fiore normale. Possiede un rizoma di colore giallo che con il passare del tempo
si allarga e forma dei grossi cespi. La parte principale del rizoma si presenta
in pezzi arrotondati della dimensione di una nocciola mentre nelle
ramificazioni si presentano in forma di pezzi allungati coperti da
un’epidermide giallastra o verdastra. Le piante,
adattate ai terreni sterili, vivono a temperature comprese tra i 20 e i 30°C e
necessitano di una notevole quantità di pioggia per prosperare. Dopo la
raccolta, queste vengono separate dai rizomi sotterranei, utilizzando, a fini
alimentari, solo quelli voluminosi, di circa 10 cm di diametro. Gli altri
vengono ripiantati per l'anno successivo.
Il
primo produttore di curcuma è l’India (Sangli, una città nel sud dello stato
indiano del Maharashtra, è il maggiore e più importante centro commerciale
nell'Asia), seguita da Cina, Indonesia e Costa Rica. Alle Hawaii, dove è
chiamata “holena”, la curcuma è alla base di tutta la medicina tradizionale, e
anche in India è utilizzata da secoli nella medicina Ayurvedica, per le sue
proprietà preventive e terapeutiche, soprattutto come cicatrizzante e
antinfiammatorio[3].
Composizione
bromatologica:
Calorie
|
Kcal
|
354
|
Grassi
|
g
|
9,88
|
Carboidrati
|
g
|
64,93
|
Proteine
|
g
|
7,83
|
Fibre
|
g
|
21,1
|
Zuccheri
|
g
|
3,21
|
Acqua
|
g
|
11,36
|
Calcio
|
mg
|
183
|
Sodio
|
mg
|
38
|
Fosforo
|
mg
|
268
|
Potassio
|
mg
|
2525
|
Ferro
|
mg
|
41,42
|
Magnesio
|
mg
|
193
|
Zinco
|
mg
|
4,35
|
Rame
|
mg
|
0,603
|
Manganese
|
mg
|
7,833
|
Selenio
|
mg
|
4,5
|
Retinolo
(vit.A)
|
mcg
|
0
|
Tiamina
(vit.B1)
|
mg
|
0,152
|
Riboflavina
(vit. B2)
|
mg
|
0,233
|
Niacina
(vit.B3)
|
mg
|
5,14
|
Piridossina
(vit.B6)
|
mg
|
1,8
|
Acido folico
(vit.B9)
|
mg
|
0
|
Cobalamina
(vit.B12)
|
mcg
|
0
|
Acido ascrobico
(vit.C)
|
mg
|
25,9
|
Colecalciferolo
(vit.D)
|
IU
|
0
|
Alpha-tocoferolo
(vit.E)
|
mg
|
3,1
|
Il suo utilizzo…
La curcuma viene utilizzata da millenni in moltissimi
campi.
La parte utilizzata in campo alimentare e fitoterapico è il rizoma tuberizzato, un fusto
sotterraneo contenente sostanze di riserva per la pianta. Il rizoma non viene
consumato come tale, ma lavato, sbollentato, essiccato e macinato in una
polvere fine che viene utilizzata come colorante in cucina (viene catalogato
con la sigla E100 con la specifica “Turmerico”; il curcumino quale composto
isolato viene impiegato, sempre nel campo alimentare, con la sigla E100 con la
specifica “Curcumino”.) oppure come spezia sia nei Paesi di origine che in
quelli occidentali, dove rientra nella preparazione del curry e di salse varie.
Per la sua caratteristica di colorare di giallo i cibi (da
qui la denominazione “food yellow”), la curcuma è conosciuta anche con il nome
di “zafferano d’India”; per il suo odore forte e sapore aromatico si avvicina
molto allo zenzero, cui assomiglia anche nella forma e nell’aspetto.
All’interno del rizoma, infatti,
ritroviamo buone quantità di un olio essenziale, che può essere estratto ed utilizzato
in profumeria e in cosmetica per la
cura della pelle.
La quota di
polifenoli presenti nel rizoma essiccato della pianta, chiamate curcuminoidi,
conferiscono alla pianta diverse proprietà
farmacologiche. Le più conosciute e dimostrate sono quelle coleretiche-colagoghe
in grado di migliorare la salute del fegato, contribuire ad eliminare gli eccessi di colesterolo e
facilitare la digestione di pasti abbondanti e ricchi di grassi. È molto utile
nel trattamento della dispepsia, del meteorismo e della flautolenza[4].
Inoltre, numerosi studi hanno dimostrato largamente che l’utilizzo della
curcuma possa avere proprietà antinfiammatorie, antivirali ed antiossidanti.
La bassa
biodisponibilità della sostanza fa presumere che molti degli effetti dimostrati
in vitro siano assenti nell'uomo. Nonostante ciò, la curcumina è tuttora
oggetto di numerosi studi, sia per confermarne le proprietà curative sia per
migliorarne l'assorbimento sistemico (la contemporanea associazione con
piperina può aumentarne la biodisponibilità fino al 2000%).
Bibliografia
- J.S. Jurenka. Anti-inflammatory Properties of Curcumin, a Major Constituent of Curcuma longa: A Review of Preclinical and Clinical Research. Alternative Medicine Review, 14 (2), 2009.
- J. Ravindran, S. Prasad, and B.B. Aggarwal. Curcumin and Cancer Cells: How Many Ways Can Curry Kill Tumor Cells Selectively? The AAPS Journal, 11 (3), 2009.
- M. Ceriani. Il Potere delle Spezie. Tecniche Nuove, 2009.
- S.A. Rajasekaran. Therapeutic potential of curcumin in gastrointestinal diseases. World J. Gastrointest Pathophysiol, 2011.
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