venerdì 21 febbraio 2014

Stipsi

La stipsi è un disturbo caratterizzato da difficoltà e/o insoddisfazione e/o ridotta frequenza dell’atto evacuativo. Nella pratica clinica, solitamente, si definisce stipsi facendo riferimento alla frequenza defecatoria: meno di 2 evacuazioni a settimana.

La prevalenza della stipsi, nei Paesi occidentali, varia dall’8 al 28%. Nella popolazione adulta è di più frequente riscontro nelle donne (4:1) e nelle persone che hanno superato i 65 anni di età. Nei bambini è egualmente frequente nei due sessi.

Le cause della stitichezza possono essere varie, si parte da patologie ano-rettali fino ad arrivare a malattie nervose, farmaci e patologie funzionali che colpiscono l’intestino. In assenza di una patologia specifica, la stitichezza può essere invece dovuta a stili di vita errati: dieta povera di scorie o ridotta attività fisica. Inoltre, i ritmi di lavoro e la difficoltà a reperire servizi igienici soddisfacenti possono indurre a reprimere lo stimolo e a rimandare l’evacuazione.

Oltre all’incapacità all’evacuazione, il corredo sintomatologico è caratterizzato da: digestione lenta, sensazione di ingombro addominale, gonfiore addominale, maggiore affaticamento sino al malessere generale ed alla irritabilità dell’umore.

Solo l’1% dei soggetti affetti da stipsi cronica si rivolge al medico, spesso tardivamente, dopo un lungo periodo di autoprescrizione di lassativi. Questi però, nonostante facilitano l’evacuazione, non normalizzano l’alvo spontaneo e non risolvono i disturbi dolorosi e di distensione addominale. È, invece, più opportuno rivolgersi al medico immediatamente, il quale, dopo aver escluso possibili malattie metaboliche o organiche può indirizzarvi verso la giusta terapia farmacologica.



Sicuramente una dieta povera di scorie e una ridotta attività fisica possono essere importanti fattori di rischio per la stitichezza. Alcuni consigli, verso un’alimentazione sana ed equilibrata, possono essere già utilizzati per prevenire la stipsi: tra questi abbiamo sicuramente un aumento delle scorie e quindi di quelli che sono gli alimenti ricchi di fibra, come cereali integrali, verdure cotte e crude, frutta secca e fresca; importante è unire un abbondante consumo di acqua durante la giornata (almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno); infine è importante fare un po’ di attività fisica tutti i giorni, anche solo una semplice passeggiata o salire le scale a piedi può favorire la corretta motilità intestinale.

Ma cosa dobbiamo fare se già soffriamo di stipsi?

Oltre al cambiamento dello stile di vita e dell’attività fisica ci sono alcuni piccoli rimedi naturali che possono aiutare chi già soffre di stitichezza da qualche mese.

Primi fra tutti è l’uso dei semi di lino oppure dei semi di psillio, non solo perché ricchi di fibra alimentare ma perché hanno anche la capacità di richiamare liquidi nel lume intestinale facilitando l’evacuazione. Molto utile come rimedio contro la stitichezza è l’uso di un bicchiere di acqua (a temperatura ambiente) a digiuno la mattina con qualche goccia di olio d’oliva, unito a un kiwi.

Infine, un piccolo effetto lassativo può esserci dato dall’uso della malva e della liquirizia.


Biobliografia:
  1. Manuale di gastroenterologia. Editrice Gastroenterologia italiana. 2009.
  2. Patrick Holford. Manuale di nutrizione familiare. Tecniche nuove. 2008.

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